"Scendete in campo e sparpagliatevi" Vujadin Boskov

L'ALBUM PANINO - DINAMO GARELLI 2011/2012

Con la fine del Campionato ecco l'attesissimo e inimitabile Album delle figurine della Dinamo Garelli. Tutti gli eroi della stagione finalmente messi nero su bianco. Ma quanti cazzo siamo??

Dinamo Garelli F.C. stagione 2011/2012  - Campionati vari
con la canzone ufficiale della Dinamo da ascoltare in sottofondo durante la lettura, proprio qui. 



Giovanni Nardo:
Portiere Desaparecido
gioca tre partite a settembre alternando insicurezze a veri e propri miracoli di mezzanotte. Ciò gli basta per creare un'aurea attorno alla quale ci si chiede sempre ad ogni partita durante tutto l'anno : - ma Giovanni? - Giovanni chi? - Giovanni Nardo! - Bo. Sta per diventare il nuovo Max.
Detto: Giovanninardo, Marlborino
Ivan: 
Portiere Smaramba
il portiere più sciroccato della pianura si presenta come valido baluardo fino allo scontro con un palo dalle sue parti che lo fa diventare noto alle cronache locali non tanto per spettacolarità quanto per il mancato rimborso da parte dell'assicurazione. Mitica tenuta sponsor Barella e notorie le sue uscite accazzo in mezzo all'area.
Detto: Iban Barella, Dove C'è Ivan c'è casa, Big Lebowski




Marco:
Portiere
viene impallinato da Jessi all'esordio e questo gli fa perdere alcune sicurezze, tipo il mutuo, l'assicurazione della macchina, il lavoro, e così via. Sparisce nel sottosuolo milanese e risulta quello che ha pagato più di tutti.
Detto: Tyson




Giobbi: 
Cremino Sammontana/ Usurpatore di troni
verso metà settembre si infortuna contro i CL e rientra a febbraio 2012. Neanche su Ronaldo c'era stata così tanta pressione per il suo ritorno a giocare. Solita garanzia e pure ingrato compito di rimediare ai buchi societari del Sistema Sesto ovvero Piccoli-Dragoni cercando di circuire Pamela e le sue SoccerGirls. Roba da divi come lui.
Detto: Giobba, Gastaldello, Eder


Mizzi: 
Portiere Pazzo/Rottweiler
anche lui prestato alla porta con maglia di Campos, vive una stagione altalenante, inizia battendo punnelle su punnelle ma poi causa infortuni plurimi non riesce più a pucciare il golletto. Sempre fra gli insostituibili comunque.
Detto: Mizzi, Pasqualino Settebbellezze, El Loco, Altreckt




Chiappa:
Capitano
riconfermatagli la fascia anche quest'anno, il capitano è sempre l'ultimo a uscire dagli spogliatoi, questo è indice del suo attaccamento al gruppo, o a groupon. Memorabile un suo sbocco a meno dieci gradi dovuto all'esultanza per un gol bello quanto poi inutile, di Fabione. Provate voi a gridare Gooool e contemporaneamente vomitare, non è facile. Chapeau.
Detto: Stanic (da tempi immemorabili), Graffi, Kellogs

Antò:
Centrale
 tornato dalla guerra, gioca una partita una, infausta, dove mette in luce le sue doti tenniche di panza e di sostanza. Sparisce nei meandri del grigiume milanese, nonostante compaia nella rosa ufficiale. Sfodera conoscenze calcistiche enciclopediche al Frizzi che attirano l'attenzione dei più sobri in una serata di pioggia.
Detto: Antò, il Mastino di Fuorigrotta


Ciro: 
Difensore generico
più che l'anticipo, nel sangue nella prima serata c'aveva le perciatelle 'nguacchiate, esordisce nella serata più infame ed esce anche dolorante dopo scontro con ala del River Plate. Scompare pure lui, forse avvistato al Psg.
Detto: Ciro Forza Napoli, O'Scugnizzo, Merolone




Dani Anvar: 
Fluidificante fruttone
gran ritorno di primavera, come gli asparagi, Dani si concede di giocare al lunedì per mantenere la forma, prestato all'occasione a destra o a sinistra. Questo la dice lunga sulla sua ampiezza oppure al contrario sulle necessità della Dinamo. A volte virtù.
Detto: DaniAlves, Thiago, Paramatti




Clod:
Terzino in smoking / Usciere di palazzo
questo regista prestato umilmente a ruoli secondari è la dimostrazione che non bisogna essere protagonisti per guadagnarsi spazio nella Dinamo. Infatti lui se lo è ritagliato a furia di bolidi al fulmicotone già leggenda nei campi milanesi. Esce sempre acciaccato.
Detto: Semola, Mr. Di Benedetto, Supermario



Frenky: 
Fucktotum
vero jolly a tuttocampo della Dinamo, non salta mai una partita, mai un'occasione per giocare in un ruolo diverso, dal nordamerica ci si aspettava il burro di arachidi ma lui è il vero mastice dello spogliatoio. Pochi gol quest'anno ma tanto tantissimo sacrificio. Coi conti però no, proprio no.
Detto: Frz e Lzz, Rapina, Fresco, Onion Ring Wynalda




Effe Punto:
Cantastorie
 torna nel gregge per qualche partita invernale dove si registra una media di dodici gol incassati a partita. Il suo tocco felpato è ancora tale, le sue cantilene morbide un aperitivo per turisti del pallone. La basetta più irriverente del campionato sparisce sul più bello per impegni mondani, spegnendo le crescenti polemiche sul suo impiego.
Detto: Tra la E e la G, Peppe Paranza


Pit:
Vecchia Gloria
 viene una sola volta Pit, per lucidare le sue scarpette gialle, memori tutti dell'annata che lo vide capocannoniere solitario della Dinamo con 4 marcature, tutt'ora un record. Poi tra problemi alle parti basse e intasamento sulle fasce non si fa più vivo, forse qualche volta al mercoledì, dicono che giochi a pallanuoto. Non so chi lo dica.
Detto: Peach Pit, Pizza Coca, La Pittelleria



Foxy: 
Ex Mister / Centromediano metodista
inizia con qualche golletto dopo periodo di astinenza neanche fosse droga. Poi cede le redini della panchina a ben più illustri successori sbarazzandosi in un sol colpo di baracca e burattini. Fuori tre mesi per stiramento, gioca comunque causa rosa carente prolungando il suo periodo di stop. Finalmente dopo 14 anni torna al suo ruolo naturale a 11.
Detto: Fossi da Via Anfossi, Fox Mulder, Fox Terrier




Maigro:
Cervellone
 anima senza corpo della Dinamo, è autore delle uniche sprizzate di gioco della squadra. Paga sempre carenza di ossigeno ed è noto per disinteressarsi della fase difensiva, per questo viene tirato quasi sempre in mezzo dalla sua difesa con i peggiori improperi. Quando segna comunque, l'arbitro nell'incertezza annulla, così.
Detto: Magher el Sahel, MaiGron





Drago: 
Ala
solito cavalcatore di praterie inesplorate, quest'anno non carbura a dovere data la ristrettezza dei campi. Chiuso in riserva questo piccolo indiano d'attacco non riesce a mietere vittime come a Little Big Horn, ma qualche d'una ne combina. Gestisce l'amministrazione insieme a Fres e Penati va in manette. In via Tolmino tremano.
Detto: Double Dragon, Double Chocolate, Elliot il Drago invisibile, Barone


Nicolas: 
Mezzapunta maratoneta sudamericana
impatta il campionato con una corsa degna di Forerst Gump nel film Forrest Gump. Al posto dei gamberi mangia sintetico, si presenta spesso in mocassino senza calze, trasuda sicurezza il ragazzo. Sparisce poi anche lui forse perso alla ricerca della fantomatica Marca, nome che gli si sente pronunciare più volte in trans agonistico.
Detto: La Marca, Mocassinho, Tutti alla Defensa





Ferdinando Garofoli:
Bomber a gettone
anche lui misteriosamente in lista ingressi, sfodera un paio di prestazioni da urlo nel senso che ti viene da urlare. Prova a toccare palla e in panchina è sempre quello che ti fa: Mister, tocca a me? Allora entro io? Prestazioni talmente incolore che puoi pure metterlo a lavare con il bianco.
Detto: Ferdi, Nando
Pablo: 
Giocoliere sambista
ennesima scoperta della Masia San Marco, debutta in prima squadra dopo un anno di duri allenamenti a furia di doppi passi, rabone, tunnel, veroniche, elastici, bobe, fochigne, rivelini, biciclete, cilene, sombreri. Neanche al mercatino dell'usato di Cormano trovi così tanta roba. Verso maggio si scopre che non è brasiliano. Speranza.
Detto: Dinho, Ronni, Roni Pepper


Kolossus:
Panzer
prima punta voluta a gran forza dal popolo, gioca una manciata di partite dove fa solo intravedere il suo potenziale di distruttore di mondi e mangiatore di cristiani. La saudagi con Ravenna poi lo strappa allo spogliatoio troppo presto, senza farlo davvero incazzare. Epiche le sue telefonate a fine gara con il suo paese che facevano credere fosse in realtà straniero.
Detto: GGG, Un Sorso di Romagna

Puppo: 
Talento
Puppini viene fuori anche lui dalla cantera, quando non divora il suo talento nei Night milanesi viene a giocare, ma spesso diserta o viene dopo mangiato. Svogliato uomo in mediana, si deve ancora far notare e conquistare la torcida della Dinamo, troppo abituata alle meteore per dargli subito fiducia.
Detto: PuppoGol, Gelato al Cioccolato, Pedrito




Sirio:
Puntero stimolato
alla terza partita viene a sorpresa schierato punta da un Sasà alla prima assoluta, da lì non lo schioda più nessuno. Sportella e si agita più che mai, ma dopo l'exploit di inizio campionato non riuscirà più a confermarsi su quei livelli. Ottimista insuperabile e assolutamente immarcabile il mercoledì dove sprigiona tutta la sua forza e rilascia sudore a cascata. A meno che non perda gli stimoli, ma quella è un'altra storia...
Detto: Mago Sirio, Sirietto, Daiatsu Sirion, Sirio il Dragone



Johnni:
Mezzala
si presenta anche lui coi guantoni, e non sono da boxe. Latita per problemi fisici ma quando c'è incide al solito, bisogna riconoscere che ha pure chetato il burrascoso animo guerriero che lo contraddistingueva quasi sempre nei campi di periferia. Sarà l'età.
Detto: Robba, Giona, Yakub







Tano: 
Questione Meridionale
lui invece è quello che dice: Entro io! con l'aria sicura di rovesciare il risultato a suon di gol. E invece di lui ci si ricorda per un gol mangiato praticamente sulla linea, atto di sabotaggio, e per la seconda maglia della Juve, quella rosa con la stella Balocco.
Detto: Il Toro Di Maglie, Tano da Morire


Federico:
Fantasista argentino
veneziano già noto alla compagine, pretende tanto da sé stesso al punto da incazzarsi a ogni passaggio sbagliato. Il punto è che così facendo si incazza quasi ogni volta che tocca palla. Chiamato quasi sempre in extremis, dà comunque tutto quello che può in campo.
Detto: in qualunque modo tranne che nel suo nome


Cobra:
Pichichi piscinin
il tenente Cobretti inizia col torneo a settembre dove puccia pure la marcatura. Velenoso come pochi, si ritira poi per preservarsi al mercoledì per la gioia di abbonati della parrocchia. Recordman per numero di presenze e gol a San Marco, Cobra non è solo un serpente, cantano in coro. Gregoriano.
Detto: Cober, Sandro, Marion, Dariella, Coppa Cobram, Daria Bignardi




Rappetti:
Sinistrorso palestrato
Rappi gioca una partita in inverno, anche lui a sette fatica ad ingranare e non dà più disponibilità fino allo sbocciare delle ciliegie sui banchi dell'Esselunga di Via Feltre. Poi scatta il torneo a 11 e parte la movida.
Detto: Simon Le Bon, Rasky




Fabione:
Punta Maravilla
la sua caldarrosta sapida è una delle cose più buone che ti può toccare di divorare in inverno. Quando c'è, questo predatore corre come non mai, non la passa mai, non dice mai di no. Insomma, mai è il suo avverbio preferito. E' capace di mandare in vacca una partitella a San Marco in 5 minuti.
Detto: FabioGol





Robi:
Punta all'occorrenza/Metàcampo
dopo anni di corteggiamento da parte della società, si decide di vestire i colori della Dinamo sul finire di stagione. Prova a carburare e la conoscenza con Sasà forse gli fa pure credere di smettere col calcio giocato. Chissà.
Detto: Robicop, Gila, il Cacciatorpediniere di Biella





Carletto:
Centrocampista di fascia
rinforzo di primavera anche lui, si dimena in mediana in preda a crisi di identità ma dimostra duttilità rispetto ai sedici moduli diversi messi in campo dal mister nelle partite in questione.
Detto: Maurino, Nanu Galderisi
Mauro Pignataro:
Incomprensione tattica/prestanome
gioca uno scampolo di partita ai primi di settembre, sembra una canzone di Baglioni e difatti lui decide di fare come il cantante. E' che semplicemente la palla lo evita. O lo insegue, non si capisce. In compenso col suo nome giocano altri 38 fancazzisti.
Detto: Maurino Sgancia il Nogra, Er Pignattaro, Brecciolino

Rosselli Junior:
Attaccante sangue blu
veste i panni del fratellone in terra straniera e prova a farci ricordare i guizzi di famiglia, ma la genetica, nella sola serata in cui si mette in luce, non è proprio dalla sua parte. Un po' di arroganza, ma non guasta in un ambiente di vecchi. Rivogliamo il fratello.
Detto: Lenny, Oj, Junior



Lorenzo:
Panchinaro di fiducia
passa più tempo in panca che in campo, la seconda volta che viene non ci sono gli avversari. Insomma, non ha proprio potuto esprimere il suo vero potenziale.
Detto: Giovanninardo 2







Ricky Ravano:
Trequartista arretrato
sceso in campo in autunno, con l'inverno decide per il letargo duraturo, non lo si vede neanche più al mercoledì e forse ha cambiato habitat. Nella rosa compare, ma nessuno ha mai usato il suo nome, verginello.
Detto: Ricchi, Ravanello



Dani Morpurgo:
ex Volta
si presenta volenteroso in una notte di inverno, non è un viaggiatore ma uno sprovveduto perché in meno di dieci minuti è circondato da stopper avversari che sembrano volerlo violentare. In più non c'è nemmeno Dylan a cui passare la patata bollente..
Detto: Dani o il Dani


Andrea Mazza:
Indovina chi
risulta il più presente della stagione e pure con qualche gol all'attivo, l'ex capitan findus della Dinamo quest'anno boicotta tutti gli impegni, in compenso a suo nome gioca una quantità di gente improponibile, anche dei passanti in viale dei Missaglia. Il suo tempismo andino è ancora un ricordo per tibie troppo rilassate. Torna con noi.
Detto: Zazzy, Zazzaroni, Zamorano




Sasà:
il Coach
indiscusso talent scout e uomo spogliatoio, fatica a trovare un modulo, unico alibi aver preso una squadra a stagione in corso. Un po' come Stramaccioni. Al mercoledì distilla lampi di classe cristallina.
Detto: Immobile, Salvo D'acquisto, Bulldozer



SPECIAL GUEST STAR SAN MARCO
ovvero tutti quelli degni di nota che si affacciano sul campo della parrocchia e ne escono turbati


Chino:
Centravanti di sfondamento
nonostante la carenza di ossigeno, non ci pensa su due volte prima di arrotarti una caviglia in contrasto o sbombare da posizione impossibile peraltro tirando 99 su 100 dritto. Il mercoledì oramai è cosa sua.
Detto: Gino, Cigno, Simo





Tommi Dieci:
Funambolo d'oratorio
non se la sente di imbarcarsi in un'altra avventura in campionato dopo la discussa stagione passata, ritrova sempre i guizzi vincenti al mercoledì, quando si presenta è totalmente inarrestabile. Genio e sregolatezza.
Detto: Zlatan, Dic, DeCurtis, DeMichelis





Degio:
Mezzapunta viziosa
direttamente dalla redazione online del corriere, ci mette poco ad arriavre, nonostante il cane. Non fa parte di Solferino 28 per una manciata di mesi e perché con Valtolina detto Johan Crujff non corre buon sangue. Meglio così.
Detto: Ambro, Ambra, Decio, Vecio





Bengi:
fratello / figlio unico
lui in lista c'è dall'anno scorso, ma questa volta predilige la parrocchia al serale del lunedì. Maglia doriana e duelli con Mizzi, un Sitia in più non ce lo leva nessuno. Il suo sinistro naturale comunque regala pasta e ceci. E tarallucci e vino. 
Detto: Sitia B, Benji Price, Bengiatta Regatta Mondatta






Giovanni: 
Mediano all'antica
tirato in ballo da un paio d'anni, finalmente entra in rosa e il suo apporto si vede prevalentemente a San Marco. Anzi solo a San Marco, nonostante i vari annunci pubblicitari di lancio.
Detto: Nanni Moretti, Birra Moretti, Joe Acero






Edo:
Ex-Savorelli
Con la sua mitica tenuta rossa della Savorelli, si distingue per il passo felpato e le sciabolate morbide. Poi si piglia male o gli altri lo pigliano male e lui se ne va, cassato da sms delle sette e tre quarti. Stratosferica somiglianza con il mio idolo personale.
Detto: Savoiardo, Eddi, Irvine, Belushi








PERSONAGGI DEGNI DI NOTA
ovvero tutti le persone che hanno gravitato intorno alla Dinamo durante l'anno


Antoine:
Padrone di casa
anche lui capisce di avere a che fare con dei cioccolatai, sempre pronto, ci prende in simpatia, tutti tranne Mizzi e Chiappa, che escono mezz'ora dopo gli altri dallo spogliatoio. Lavoro ingrato il suo, ma col sorriso.
Detto: lo Zio di Seedorf, Strasser





Rufus:
Pilone
si presenta senza calze e gioca con la squadra avversaria beccandosi i peggiori improperi ma dimostrandosi uno dei migliori. Sbocca a metà tempo ma si riprende alla grande.
Detto: Rufi, Humus, Parola






Sergino:
Coach / mezzapunta
loro sono in sette e lui azzarda un "giochiamocela", forse perchè sapeva che tanto finiva male comunque. Arcigno sputasentenze, ha una parola per tutti, peraltro tutti suoi amici. Mitico.
Detto: Sergio Paulo, Maurino





Jessy
Mandingo
le leggende narrano che prima delle partite impalma 18 diciottenni bionde per generare una stirpe distruttrice. In campo è devastante pure da scazzato, e noi siamo la sua bestia da monta preferita.
Detto: Jessy il re della grande pianura





Pam
Organizzatrice nostrana
si fa vedere solo quando sente odore di soldi Pam, altrimenti manda in avanscoperta altre minorenni timide e inoffensive. Il suo rapporto con Giobbi comunque è tutta invenzione dei rotocalchi.
Detta: Pamelona, Pim Pum Pam




Pippi la roscia
kamikaze
lei viene per beccarsi i peggiori insulti, pure alla famiglia, si applica e crede ancora nella legalità, ma bella mia, non siamo in Svezia, siamo in Italia, anzi, siamo in Via dei Missaglia. 
Detta: Pippi Calzelunghe, Manineicapellirossi








Ramos
Uomo copertina / Barbaro
lui è il simbolo della squadra che vince il torneo da otto anni consecutivi. la vacanza in Sardegna non gliela leva proprio nessuno. Sulla sua fscia non cresce più l'erba, anche se si tratta di sintetico, incredibile.
Detto: Lorenzo Lamas, Renegade, Conan





l'Organizzatore
Re del Cioccolato
orfani di Alain Delon, quest'anno ci becchiamo l'Organizzatore, figura mistica e avvistata solo una volta a Settembre nella quale aveva provato ad abbassare i toni e si era beccato pure lui le peggio cose. Sentito solo via mail, la sua organizzazione fa acqua da tutte le parti, lui incassa e se ne sbatte da vero capitalista qual'è.
Detto: WillyWonka, Nesquik, KitKat, Chocopops, Tegolino, Bignè





Enrico Ruggeri
Cameriere nevrastenico
quando ci vede urla spasmodicamente "non c'è posto", anche lunedì 16 gennaio. Strabiliante polemista del bar, preferisce servire tutto in una volta, altrimenti si altera con una semplicità primordiale. Idolo.
Detto: il Divino, Henry, Decibel




Inquilino del terzo piano
Nostalgico
O è un magnate dell'energia elettrica o è semplicemente morto e l'odore del suo corpo in decomposizione è scambiato come sfogo delle cucine del Frizzi. Fatto stà che le sue luci di Natale sempre in funzione mettono sempre di buon umore. Si è sempre più buoni a Natale.