"Scendete in campo e sparpagliatevi" Vujadin Boskov

martedì, gennaio 3

Capodanno a casa Garelli


O Capodanno a casa Dallazio. Con Toni al mio fianco. Che si accendeva una Marlboro ad ogni portata ed è finito a fumarsi un pacchetto prima della frutta secca. Con Guarrella vestito da boscaiolo del Wisconsin degli anni ottanta a capotavola che mischiava salsa messico e cotechino e lenticchie. Con Dalla che accendeva una jam session poco coordinata e Zazza (o Tza-tza, si è riaperto il dibattito) che arrivava giusto per il dolce in bicicletta da Quarto Oggiaro. E Nick che tornava al lago con la macchina carica di bengala ed esplosivi assortiti. Non c'era l'Amaro del Capo perchè Ambrosino si era preso l'ultima bottiglia dell'Esselunga di Rubattino lamentando che doveva cambiare super perchè era pure finita la vodka e un capodanno senza vodka proprio no. Bastardo. Abbiamo ripiegato su un Lucano. Poi alle due ho visto Toni e Vinnie andare all'Alcatraz ribattezzato "Alcazar", che subito Zazza ha ricordato il martirio di migliaia di repubblicani, al grido di "se sfonnamu" e chissà com'è andata, dopo le due costava venti euro. Prima trenta. Alle tre sono arrivati Reas e Fresh che raccontavano scene di guerriglia in piazza Duomo con petardi ad altezza uomo, non è che Vinicio o Giuliano cambiano il mood della serata. Il 31 è morto Don Verzè e lo mettiamo nelle statistiche dei morti di Capodanno. Tiè. Per il resto, buon anno a tutti cumpà, sacrificio. Una cosa ho capito però: mai fare la spesa con Guarrella, per nessun motivo. Pax.

1 commento:

  1. cazzo, la telecronaca del capodanno è perfetta.
    Mancano solo le pagelle... tipo un 9 alla cremina di mascarpone della Fra e un bel 10 alla tovaglia incendiata dall'Anita, che merita una menzione speciale.

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