"Scendete in campo e sparpagliatevi" Vujadin Boskov

martedì, maggio 22

LE TELLURICHE PAGELLE DEL MARTEDI'

il famoso manuale tennico-tattico Dinamo con tutti
gli schemi della vostra mitica squadra
Non sono queste le partite da vincere. Eccheccazzo, se non fai nemmeno un tiro in porta è facile da dire, penserebbe il più sprovveduto. Ed è difficile dargli torto, ma ciò non considera almeno una buona mezz'ora di sacrifici, rinunce, patimenti sofferti dalla compagine all'esordio a 11 più difficile della stagione. Jessy. Una figura fallica di 2 metri che decide di chiudere il primo tempo due a zero da scazzato. Per non parlare dei terzini, o perchè i terzin non san parlare. E tutto è cominciato con la chiama più lunga della storia del calcio, in clima da spie sovietiche, e pure il guardalinee ci ha detto che paghiamo troppo, da lui in provincia costa meno diamine, Alain Delon non ce lo danno più, diatribe sul modulo a cinque dietro, ed un insuperabile fumè per mandare giù la sconfitta con punteggio tennistico, sì, quando finisce la benza ci vorrebbero almeno i pannelli solari. Ma ringrazio almeno Jessy vs Kolosso, altro che Godzilla vs King Kong. (Che per gli amanti del genere sarà possibile vedere in esclusiva cliccando qui).
Calcio a undici, per chi non ha mai giocato a undici.


RIVER JESSY PLATE - DINAMO  BOCA D'ASSI 6 - 0
si era deciso un 4 politico generale dietro la collina, metto un 5 perchè così mi arruffiano i più permalosi

Purti  Barthez : la sfortuna lo perseguita nella prima frazione. Poi gli frazionano le palle da tre metri e c'è poco da fare. Nata vota, dicono dalle mie parti.
Dani Alves: sfumata la liga, si presenta all'appuntamento in clima da rimpatriata che finisce dopo quattro minuti quando pensa "Cazzo ma pioveva pure ma chi cazzo me la fatto fare!". Jolly tuttocampo direttamente dalla US league.
Aldo Grassi: il capitano fa ululare la panchina quando al 57esimo sfodera due dribbling consecutivi sul loro numero dieci. Tutto il resto è gioia. Non ho detto noia.
Giobbi 27:6 : più che un precetto biblico è una media di chi gli è passato a tiro incolume. Pioggia di fuoco sui servi e sulle mandrie. Lo ha applicato alla lettera.
Mixer Remix: ha sprigionato tutto il 0,000013% di titanio presente nel suo corpo, ma ciò non è bastato. e dopo una settimana di apprensione per tutti quanti, ha pure giocato. Sacrificio, sì ma la punnella..
Foxi Reloaded: lui invece dovrebbe avere il corpo fatto per il 65% di ossigeno, ma mi sa che è rimasto uno 0,3, un cinque euro in colonne. Tiene nel primo, svacca nel secondo.
Clodoaldo: è passato da Tostao a tipi ben più cazzuti, in Brasile gli han già dedicato un quartiere con statua equestre, rimedia insulti ma non si scompone, è di cera.
Ciro Forza Napoli: ancora ebbro per i festeggiamenti del giorno prima, fatica a trovare confidenza col pallone, in compenso l'ala gliela fa trovare con il dolore. Esce acciaccato. Come tutti.
dalla vita di Jessy è stato liberamente
tratto un film molto avvincente..
-----------------------...e il reparto è finito...-------------------------
Magher Magher chel bus del cù l'è negher: e mai come stavolta il detto trova conferma, la mancanza di ossigeno se l'è diagnosticata da solo, tenta di spronare la squadra favorendo un modulo più offensivo, e infatti prendiamo 4 papucchie in un quarto d'ora.
Carlo a.k.a. Mauro Pignataro: veronese con cognome di Casalpalocco, vaga nel mezzo preso a pallonate e trascinato via dalla corrente, viene pestato duro ma non demorde, il ricordo di Camoranesi in maglia scaligera ancora lo rinfranca.
Supermario Basler Frenki: la maglia d'annata lo intimorisce in mezzo a corazzieri di una spanna più alti di lui, tenta qualche sortita ma far a spallate non è il suo sport. Rende omaggio a uno dei grandi degli anni novanta comunque.
Zodiaco Drago: pesta e viene pestato come al solito, routine. Si va sempre e solo sulla destra come ai bei tempi, soltanto che ai bei tempi ogni tanto si arrivava fino alla porta. Astrale.
Sirial Number: corre e si sbatte come non mai, prova pure a rincuorare la squadra sul cinque a zero gridando: dai ragazzi che ce la possiamo ancora fare! Neanche l'imperatore Hirohito ha avuto il coraggio di dirlo.
Sochma Benayun Kolosso: lui rende un incomprensibile omaggio, se la prende con il godurioso panzer avversario e con terzini che gli capitano in un diametro di dieci metri. Raul il fratello di Ken Shiro è magnanimo in confronto. Solo e disperato in avanti. Manca solo l'ambientazione postatomica e poi è fatta.

La mancanza del Mister (voto 2) in panchina ha fatto vincere lo schema preferito dalla Dinamo: l'anarchia più totale in campo, un reparto che faceva finta di non conoscere l'altro, tentativi sporadici di cambiamento hanno solo portato a una sconfitta ancor più pesante, rimane sempre il dubbio che non siano sette, ho messo 6, anche quello politico. Si salvano i primi venti minuti degni di un Chelsea d'annata, la prossima volta potremmo portare tutti maglie di squadre diverse facendo attenzione ai numeri, ieri in campo: Napoli, Bayern, Chelsea, Torsitia e qualcosa Earthquake (maglia pure senza numero). Però che bello giocare a undici. E annuncio gran rientro di vecchia gloria Dinamo a costo zero, il Maradona del Cilento, Cesaro Vito. Parte la ola.

Minchia ieri mancava Caniggia...


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